Fender Stratocaster Ultra

Eccomi nuovamente con la presentazione di una chitarra eccezionale, si tratta di una Fender Stratocaster ULTRA.

Prima di partire nella spiegazione delle modifiche apportate vi descrivo brevemente che cos’è una stratocaster modello ULTRA. Si tratta sostanzialmente di una serie di Stratocaster costruite dal 1990 al 1997, insieme al modello PLUS DELUXE, e che avevano delle caratteristiche molto particolari e uniche rispetto alle stratocaster standard dell’epoca.

Il corpo è in ontano, con top e back-top in acero figurato, che può essere sia fiammato che marezzato. La tastiera è in ebano, e nel mio esemplare monta come capotasto il famoso Roller Nut a sfere by Fender, le prime uscite montavano il capotasto metallico usato anche nelle Jeff Beck prima edizione. Gli inlay sono in abalone, mentre sempre nelle prime serie erano in osso bianco.

Le meccaniche sono SCHALLER autobloccanti, e il ponte nelle prime ULTRA uscite, era il classico tremolo American Deluxe con fissaggio a due perni, successivamente, è stato sostituito introducendo un nuovo ponte, non facile da trovare attualmente, e si tratta di un tremolo costruito in collaborazione con Floyd Rose, delle stesse misure del ponte deluxe, molto stabile e robusto, completamente in acciaio compreso il blocco inferiore, e con delle caratteristiche di fissaggio corde alle sellette allo stesso modo per l’appunto dei i ponti Floyd Rose tradizionali (in gallery c’è una foto di questo ponte e di come era originariamente configurata la chitarra).

L’unica pecca che io ho trovato in questo ponte (ed è per questo che l’ho sostituito con l’ultimo ponte American Deluxe di casa Fender, con blocco in acciaio e bloccaggio della leva vibrato a scatto e non a vite) è che non ha la regolazione di altezza di ogni singola selletta ma ha un radius preimpostato, in questo caso di 9.5 e non modificabile, se non spessorando le sellette.

Infine la colorazione particolare, era caratterizzata da colori molto brillanti come questo blu elettrico sfumato per dare trasparenza alle venature del top e back-top nel corpo.

L’elettronica è un’altra caratteristica importante e particolare che è stata introdotta con questo modello di stratocaster ULTRA, in quanto era equipaggiata con quattro Lace Sensor, rispettivamente BLU al manico, GOLD al centro e una coppia di RED al ponte. Tra i due potenziometri dei toni, di cui uno era il famoso Fender TBX che taglia o enfatizza le basse e alte frequenze, hanno messo un mini-switch a tre posizioni, che rispettivamente cambiava il collegamento dei due Lace Sensor RED da come fossero un humbucker unico collegati in serie, a scegliere quale dei due doveva essere attivo.

A mio parere questa chitarra aveva delle caratteristiche un pò discordanti, del tipo, assetto da guerra con pickup’s non propriamente sulla stessa linea, il radius della tastiera di 9.5 che per una chitarra del genere, con un anima così performante, limitavano i bending a chi come me prdilige un action bassa (rasoterra….),  cosicchè ho affidato la chitarra a MIGI che già conoscete, e se non lo conoscete vi consiglio di farci una visitina….. lo trovate nei miei link, il quale mi ha rimosso i tasti, spianato la tastiera portandola a un radius tra 14 e 16, e l’ha ritastata alla perfezione, arrotondando gli estremi dei tasti come neanche in delle Custom Shop ho mai visto!!!!! Un lavoro favoloso a dir poco.

Infine nel manico, posteriormente, quindi dalla parte dell’impugnatura, per mia scelta è stata asportata la vernice lucida originale portando a nudo il legno, che è stato lucidato e trattato con olio e grafite come molte tastiere Music Man acquisendo una scorrevolezza paurosa. Questo perchè la sensazione di contatto tra palmo della mano e il legno a mio avviso è il massimo della libidine, un pò come toccare una donna vestita o nuda…. c’è differenza o no che ne dite???? 😀

Riguardo l’elettronica i pickups manico e centrale che inizialmente avevo deciso di installare erano una bella coppia di Fralin Hot, tuttavia questi pickups non hanno i poli flat e mi sono subito reso conto che con un radius di 16 non potevano starci propriamente bene…. soprattutto il pickup al manico, in quanto avrei dovuto tenerlo troppo distante dalle corde per non fargli toccare i due poli centrali, allora, avendo in casa un bel set di Fender SCN (Samarium Cobalt Noiseless) che tra l’altro mi piacciono moltissimo in quanto sono pickups molto ben costruiti, ben bilanciati e che offrono sonorita’ pulite e cristalline, oltre al fatto che sono stati costruiti con lo zampino di un mio mito in materia…. Bill Lawrance…. ho optato per montarci questi 😀

Al ponte invece, ho montato un DiMarzio Tone Zone, ma customizzato sostituendo il magnete  con uno di quelli da me selezionati e che utilizzo anche nei Pickups Custom che faccio per Ricky Portera, per rendere il sound leggermente meno spinto e compresso, pur mantenendo tutte le cratteristiche timbriche del Tone Zone.

Ora la chitarra è fatta su misura per me, a partire dall’elettronica, per finire con l’hardware e assetto. Questa serie di Stratocaster ULTRA si può paragonare qualitativamente alle Custom Shop, tra l’altro costavano circa quattro milioni e mezzo di vecchie lire….anche se secondo il mio punto di vista avevano globalmente dei fattori costruttivi un pò discordanti, ma che ho a mio parere migliorato in questo esemplare, rendendola orientata verso un solo stile, in questo caso Rock/Metal e per solisti. Non è facile trovare una chitarra così bella e curata esteticamente e che oltre a questo suoni favolosamente bene. Attualmente è la stratocaster migliore che abbia avuto per le mani da quando lavoro sulle chitarre!

 

Demo eseguito con Fender Stratocaster ULTRA Custom

Assolo dimostrativo della canzone COMFORTABLY NUMB dei Pink Floyd

[audio: conf numb solo4.mp3]

 

 

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